“Siamo qui per rappresentare l’impegno della Regione per lo sviluppo del territorio, in particolare attraverso un programma specifico territoriale di investimenti su questa area, in collaborazione con l’Unione dei Comuni del Trasimeno, con risorse finanziarie importanti della programmazione comunitaria 2014-2020”. Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo a “Polvese Lab. Innovazione e ricerca per lo sviluppo del territorio” che si è svolta all’Isola Polvese. “Importante e assai significativo – ha detto – che questa giornata si svolga in questo luogo, dove grazie al lavoro svolto con decisione e determinazione dalla Provincia per la riqualificazione dell’isola e alle concessioni esterne, è stato recuperato e riqualificato un patrimonio importante, sia la parte del complesso che è sede del Centro su cambiamenti climatici e biodiversità dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, sia nella parte data in concessione per lo sviluppo delle attività legate al turismo”.
“Gli investimenti regionali – ha proseguito – riguardano il versante delle imprese, ma anche la valorizzazione di questa area e del lago, di cui è evidente il pregio ambientale e paesaggistico e che rappresenta un volano economico centrale per questo territorio e per l’intera regione, basti pensare che da solo attrae il 35% dei flussi turistici”.
“Sappiamo bene la sua forza e la sua importanza per tutta l’Umbria – ha rimarcato – Il laboratorio è volto anche a pensare innovazione di tipo economico e sociale perché un territorio vive se ci sono potenzialità di crescita, occasioni di lavoro sul territorio, e potenzialità che le imprese dei vari settori, agroalimentare, pesca, turismo, agricoltura, possano mettere insieme per dare maggiore forza. Per questo – ha rilevato la presidente della Regione – abbiamo messo risorse per potenziare le infrastrutture e accanto agli investimenti dell’Iti Trasimeno, lo strumento dell’Investimento territoriale integrato, abbiamo costruito un piano con 1 milione di euro per la riqualificazione di tutte le aree spondali e di tutte le infrastrutture connesse alla sua fruizione e alla navigazione”.
“Credo che questo programma avviato nel corso della legislatura, con fondi regionali e comunitari – ha proseguito – potrà aiutare in maniera concreta il territorio e attrarre investimenti”.
“La Regione – ha detto ancora – ha lavorato e sta lavorando insieme all’Unione dei Comuni, ritenendo opportuno che le funzioni in campo ambientale vengano gestite dagli enti come i Comuni che sono più prossimi al territorio e ai cittadini. Abbiamo sempre affiancato i Comuni e lo faremo anche nella gestione delle funzioni associate che affideremo loro”.
“Nel corso della giornata – ha sottolineato l’assessore regionale alle Riforme, innovazione e semplificazione Antonio Bartolini – il primo importante successo è stato quello della partecipazione dei cittadini. Sono state poste varie questioni che richiedono una forte unità politica e siamo convinti di aver trovato soluzioni per dare risposte in tempi celeri. Nelle prossime settimane svilupperemo alcuni temi fondamentali per il territorio, con un convegno sull’urbanistica e un altro sul marchio del Trasimeno nell’ottica di una politica di rilancio del brand territoriale”,
Iti Trasimeno. Un approfondimento è stato dedicato allo strumento comunitario ITI(Investimento territoriale integrato) che la Regione Umbria ha scelto per realizzare il “Progetto integrato d’area del bacino del Trasimeno”, partendo dagli elementi identitari e di forza del comprensorio, da mettere a valore: ambiente, paesaggio, acqua, cultura, un’economia legata all’agricoltura, alla pesca, al turismo, piccole e medie imprese. Una nuova strategia di sviluppo sostenibile condivisa dalle comunità locali, finanziata con tutti e tre i programmi operativi dei fondi strutturali europei per un totale di 15 milioni di euro (5,5 mln a carico del Por Fesr per lo sviluppo regionale, 2 mln a carico del Por Fse, il fondo sociale europeo, e 7,5 mln con i fondi Feasr del Programma di sviluppo rurale). Motore dello sviluppo dell’area è l’Unione dei Comuni del Trasimeno costituita nel luglio 2016 dai Comuni di Castiglione del Lago, Città della Pieve, Magione, Paciano, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Piegaro e Tuoro sul Trasimeno, 8 Comuni individuati in quanto hanno una lunga storia di collaborazione, iniziata con il Piano regionale di sviluppo 1982-85 e più recentemente rinnovata con un “Contratto di paesaggio”, strumento di programmazione negoziata che costituisce il contesto urbanistico e paesaggistico per l’ITI Trasimeno.
Dopo la sottoscrizione della Convenzione tra la Regione Umbria e l’Unione dei Comuni del Trasimeno, il 21 luglio 2017, si è dato avvio concreto agli interventi previsti che riguardano vari ambiti, dalla tutela e valorizzazione dei beni culturali e ambientali (con risorse per 7 milioni di euro) alla competitività delle piccole e medie imprese (si prevede che tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 saranno aperti bandi per 2,2 milioni di euro) dall’inclusione sociale (2 milioni di euro) allo sviluppo delle tecnologie di informazione e comunicazione legate all’infrastruttura a banda ultralarga, a misure per la migliore efficienza della pubblica amministrazione, comprese le funzioni unificabili fra le amministrazioni. Particolare attenzione per il settore del turismo: il bando a favore delle imprese turistiche del Trasimeno per 1,8 milioni di euro è in fase di elaborazione da parte dell’Unione dei Comuni del Trasimeno con il supporto dei Servizi della Regione e si prevede possa essere emanato entro ottobre.
Per il Trasimeno la Regione prevede anche l’impiego di fondi FSC (fondo sviluppo e coesione), per finanziare fra l’altro interventi di manutenzione e dragaggi, per la cui attivazione sono necessari accordi di programma quadro fra Regione e Ministeri competenti.
Lotta ai chironomidi. Nel corso della sessione pomeridiana sono stati illustrati i risultati del primo anno di attività (estate 2017-estate 2018) del progetto di ricerca sulla gestione dei fastidiosi chironomidi del Trasimeno cui concorrono l’Università di Perugia-Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie, la Usl Umbria 1, Regione Umbria, Provincia di Perugia e Unione dei Comuni del Trasimeno, con il sostegno della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli. La ricerca, del cui gruppo di lavoro fa parte il professor Arshad Ali dell’Università della Florida, è mirata alla valutazione e individuazione di metodi per il controllo biologico e per l’attrazione e la cattura meccanico-luminosa da impiegare per il contenimento delle popolazioni di chironomidi nell’area del lago Trasimeno “dove è necessario evitare l’uso di insetticidi chimici responsabili di contaminazione del territorio con effetti negativi su ecosistemi e salute umana”. Il progetto di ricerca si inserisce in un quadro di interventi ecocompatibili di controllo, iniziati nel 2004 e proseguiti ogni anno, con un sistema di diversione luminosa attuato con le “tofo-lamp” e l’impiego di prodotti biologici basati sull’utilizzo di un batterio larvicida.
L’attività è stata svolta anche questa estate e finanziata dalla Regione Umbria con uno stanziamento di 50mila euro a favore della Provincia di Perugia da fondi per la sanità pubblica e fondi per l’ambiente derivanti dall’ecotassa.
Alessandro Maria Di Giulio, della Usl Umbria 1, ha presentato i risultati del questionario sottoposto a dieci attività turistiche distribuite nei comuni rivieraschi per verificare il loro parere sulle attività di controllo dei fastidiosi chironomidi effettuate quest’anno e raccogliere suggerimenti per possibili azioni aggiuntive. “È emerso – ha detto – un quadro complessivamente positivo, con un apprezzamento degli esercenti sull’attività sviluppata. Nel 70% dei casi è stato valutato un miglioramento rispetto all’anno passato e all’unanimità gli esercenti hanno detto che il progetto di controllo deve essere continuato anche con una più attenta programmazione degli interventi, con l’indicazione prevalente di iniziarli quanto prima nel periodo primaverile e di proseguirli durante tutta l’estate anche con quantitativi maggiori di prodotto larvicida. Per quanto riguarda le lampade attrattive ‘tofolamp’, la valutazione è positiva per tutti coloro che hanno l’attività vicina ai punti di installazione. Inoltre, per l’80% degli esercenti è importante che venga sviluppata una nuova campagna di informazione sui chironomidi destinata ai turisti.
Ad integrazione del questionario sull’attività di controllo dei chironomidi sono state poi raccolte opinioni sulla godibilità complessiva del Lago Trasimeno: “gli esercenti ritengono che sia importante una politica di manutenzione del bacino stesso, dalla pulizia delle sponde, dei fossi e dei canali che portano l’acqua al lago, al completamento della pista ciclabile e alla realizzazione di moli per piccole imbarcazioni alle isole, il tutto per una migliore accoglienza dei turisti”.
“Il Lago Trasimeno – ha detto il professor Enzo Goretti, dell’Università degli studi di Perugia – presenta una buona qualità ambientale sia per le acque che per i sedimenti, mentre la catena alimentare dell’ecosistema non è in equilibrio e questo favorisce lo sviluppo di intensi sciami di chironomidi. Si tratta di insetti molto abbondanti nelle acque dolci, ‘moscerini non succhia-sangue’, indicatori biologici delle acque interne e che svolgono un importante ruolo alimentare nell’ecosistema lacustre quale fonte di cibo per pesci e invertebrati nella fase larvale e da adulti per anfibi, pipistrelli e uccelli”.
Sono stati fatti campionamenti sulle larve e sui chironomidi adulti, associati a trattamenti biologici con il batterio larvicida effettuati dalla Usl Umbria 1 con l’uso di mezzo anfibio hovercraft. Con la pilotina in uso alla Usl sono stati fatti da maggio ad agosto di quest’anno anche campionamenti sulle larve a centro lago che hanno evidenziato una densità massima di 685 chironomidi a metro quadro a luglio fino a scendere a circa 541 al metro quadrato ad agosto con una densità media di circa 513 al metro quadro. Nel campionamento larve del maggio 2017 sul litorale di Castiglione del Lago il numero di chironomidi risultava di oltre 1220 a metro quadrato.
Cosa fare per limitare, oltre a quella delle larve, la popolazione di adulti, che reca disagi a residenti e turisti? Oltre alla barriera luminosa lungo le coste con circa 80 Tofolamp installate, una ulteriore strategia prevede il prelievo delle femmine di chironomidi con masse ovigere (una sola femmina depone in media 350-400 uova), attratte dalle fonti luminose, per ridurre notevolmente il successo riproduttivo delle popolazioni moleste al Lago Trasimeno. È stata scelta come tecnica di prelievo l’attrazione luminosa – aspirazione che evita l’uso di insetticidi chimici e permette anche di monitorare la formazione degli sciami. In collaborazione con un’azienda di Castiglione del Lago sono state costruite macchine per attrarre e aspirare gli adulti di chironomidi sia lungo il litorale che in centro lago: la “chirotrap” che in media attira e cattura 18mila esemplari (180 grammi – peso umido) a notte e, in via di sperimentazione, la “chiroboat” che in una sola notte di test ha catturato circa 125mila esemplari (1257 grammi – peso umido). Per la lotta biologica ai chironomidi si punta anche sulle “bat-box”, rifugi artificiali per i pipistrelli che riescono a mangiare un centinaio di insetti in poco più di un’ora. Tra maggio e luglio di quest’anno ne sono state posizionate 170 nel territorio del Trasimeno, proseguendo nel progetto portato avanti dal 2009 in collaborazione con lo studio naturalistico Hyla, e in autunno si farà il monitoraggio della colonizzazione.