Pubblicato il rapporto dedicato ad una filiera essenziale per lo sviluppo e il mantenimento di funzioni ambientali, dalla significativa valenza economica, produttiva e sociale. Hanno collaborato alla realizzazione dello studio, effettuato nell’ambito delle attività delle Rete Rurale Nazionale, i centri di Politiche e Bioeconomia, Agricoltura e Ambiente, Alimenti e Nutrizione e Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura.
Il ruolo delle api e degli altri impollinatori in termini di mantenimento della biodiversità e di salubrità alimentare è da tempo riconosciuto, non solo dal mondo scientifico, ma anche dall’opinione pubblica, che vede nel miele un alimento goloso e salutare al contempo.
Proprio per questo il settore delle api e del miele ha raggiunto negli ultimi anni valori significativi: con oltre 22 mila aziende agricole e più di un milione di alveari, l’Italia è al 6° posto in Europa per numerosità di alveari, di cui circa l’80% gestiti da apicoltori professionali, un trend in continua crescita, se si confrontano i dati degli ultimi 2 censimenti ISTAT (nel 2020 si registra + 57% di alveari a livello nazionale, rispetto al 2010). Dal 2016, inoltre, il settore può contare su rilevazioni più precise e sistematiche grazie all’istituzione della Banca Dati Apistica (BDA) che rileva una crescita costante di aziende (anche prive di terreno agrario), di apicoltori (72.000 tra i professionali e coloro che producono per autoconsumo) e di alveari (oltre 1,6 milioni).
Sono alcuni dei dati presenti nel Rapporto CREA “Api e Miele: opportunità: potenzialità e minacce per una filiera essenziale“, realizzato grazie alla collaborazione dei centri di ricerca del CREA Politiche e Bioeconomia, Agricoltura e Ambiente, Alimenti e Nutrizione e Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura, nell’ambito delle attività delle Rete Rurale Nazionale. Si tratta di un lavoro unico nel suo genere, che restituisce la fotografia dettagliata di una filiera essenziale per l’economia, l’ambiente e la biodiversità, e la salute umana, che gioca un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei territori rurali, grazie alla qualità, alla tipicità e alla unicità dei prodotti.
Il Rapporto esplora ed analizza con un approccio integrato e multidisciplinare tutti i molteplici aspetti del settore: dalle questioni strutturali alle dinamiche di mercato, dalla sostenibilità dell’attività apistica e delle aziende che se ne occupano e dei sistemi agricoli e agroforestali che ospitano le api, fino ad arrivare agli aspetti qualitativi e alle caratteristiche e alle proprietà salutistiche delle produzioni.