L’Umbria, con decisione della giunta regionale ha deciso di attivare per il 2019 di sette bandi del Programma di sviluppo rurale.
Si tratta di bandi che riguarderanno i contributi per la produzione integratae l’agricoltura biologica, la conservazione degli habitat e del paesaggio rurale, le indennità a favore delle imprese in aree naturali protette e in zone montane.
In particolare saranno attivate le sottomisure 10.1.1 sulla produzione integrata, la 11.1 e la 11.2 per i l’introduzione il mantenimento dell’agricoltura biologica, la 12.1 e 12.2 per le indennità e i pagamenti compensativi per le zone Natura 2000, la 12.3 per le indennità per l’obbligo di mantenimento di fascetampone e la 13.1 per le indennità per le zonemontane.
L’ultima misura, la 13.1 sulle indennità nelle zone montane è destinata a tutto il territorio regionale così come delimitato dall’art. 32 del reg. UE 1305/13.
“Con la pubblicazione dei bandi per la nuova annualità – ha dichiarato l’assessore Fernanda Cecchini – continuiamo a garantire il sostegno alle impreseagricole che rappresentano un importante presidio del territorio e dell’ambiente e un argine all’abbandono delle aree rurali svantaggiate e montane, impegnando allo stesso tempo nella maniera più efficace tutte le risorse finanziarie della programmazione 2014-2020 del Psr“.
A disposizione ci sono un totale di 10,5 milioni di euro per quattro bandi. Di questi, 2 milioni di euro sono previsti per i due bandi per l’erogazione di indennità e pagamenti volti a compensare lo svantaggio di chi ha un’attività agricola o forestale in siticomunitari e parchi della rete Natura 2000, legato alla presenza dei vincoli a garanzia della tutela e conservazione dell’habitat naturale.
Ammonta invece a un milione e mezzo di euro la dotazione del bando a sostegno del mantenimento di siepi, filari, fasce di vegetazione tampone caratteristiche del nostro paesaggio rurale.
La somma più cospicua sarà destinata alle indennità zone montane per la quale sono stati stanziati 7 milioni di euro, 3 dei quali derivanti dalla riprogrammazione solidale dei Psr delle altre regioni e nazionale a seguito degli eventi sismici di tre anni fa nell’Italia centrale.
Per l’assessore, la permanenza delle attività agricole in Valnerina e in tutta l’area maggiormente colpita dal sisma è una priorità per il futuro di quel territorio è fondamentale anche per contrastare lo spopolamento e in questa direzione va il sostegno garantito attraverso gli interventi del Programma di sviluppo rurale.
Per i bandi delle restanti tre sottomisure, quelle relative all’agricoltura integrata e biologica, le risorse assegnate sono pressoché esaurite, poiché hanno riscosso grande interesse ed è pervenuto un numero di domande superiore alle previsioni.
La loro attivazione anche per l’annualità 2019, entro i termini fissati dal regolamento europeo, è però il presuppostoindispensabile che consentirà di utilizzare le disponibilità derivanti da possibili economie e dalla rimodulazione finanziaria del Psr che la giunta regionale intende proporre alla Commissione europea.
Fonte: Agronotizie